BHUTAN

“MA VERAMENTE SIETE STATI IN MYANMAR?
CHISSÀ CHE SPETTACOLO. ALTRO CHE LA BIRMANIA””

“MA VERAMENTE SIETE STATI IN MYANMAR? CHISSÀ CHE SPETTACOLO.
ALTRO CHE LA BIRMANIA””

Il piccolo regno
protetto dagli dèi

In Myanmar tra feste e natura

In Myanmar tra feste e natura

Bhutan, settembre 2009

Abbiamo visitato alcuni monasteri buddisti protetti da una natura incontaminata.
Abbiamo assistito a due festival religiosi (tsechu) e abbiamo trascorso una notte nella cella di due monache presso un istituto monastico, dove siamo stati invitati dal lama a unirci alla preghiera comune durante la settimana di meditazione.

Quando andare in Bhutan? 
Noi siamo andati dal 20 settembre al 5 ottobre 2009.

Come organizzare un viaggio in Bhutan?
La preparazione del viaggio è iniziato molti mesi prima rispetto alla partenza.
Le difficoltà burocratiche non sono poche e pianificare tutto è abbastanza complicato; le coincidenze dei voli ci hanno messo a dura prova. Da e per il Bhutan vola solo la compagnia di bandiera, la Druk Air che parte (partiva?) da alcune città dell'India e del Bangladesh e da Bangkok
L'accesso è a numero chiuso.
La burocrazia per ottenere i visti è abbastanza macchinosa.
Il costo giornaliero per visitare il Paese non è indifferente. 

Quale potrebbe essere un buon itinerario per visitare il Bhutan?
Noi abbiamo cercato di avere una panoramica ampia del Paese, cercando di non tralasciare le mete "imperdibili". Milano > Bangkok (Thailandia) > Paro (Bhutan) > Thimphu > Punakha > Wangdi Phodrang > Tamshing LhakangNgala Lhakang > Wang Sisina > Paro > Bangkok > Doha > Milano

La grande emozione degli tsechu

Entriamo nella corte principale e Jigme, la nostra guida, ha con sé una stuoia per farci sedere a terra. Troviamo posto all'ombra vicino al "camerino" da cui usciranno i monaci danzatori. Siamo in un'ottima posizione perfetta per scattare le fotografie.
I monaci musicisti sono sistemati lungo una sorta di galleria alle nostre spalle.
Questo di Wangdue Phodrang è un festival molto popolare e ci sono numerosi turisti fra gli spettatori. Moltissimi sono comunque anche i bhutanesi e intere famiglie sono venute qui per assistere alla rappresentazione.

Vestiti, gesti, simboli e musiche fuori dal tempo
Finalmente inizia la musica, i monaci suonano i cimbali e i piatti con cui danno il ritmo, ed ecco che escono i primi danzatori. Indossano abiti dai colori sgargianti e grosse maschere di animali. Ogni gesto e ogni passo hanno un significato preciso, si tratta di una messa in scena simbolica della lotta tra bene e male e i passi pesanti dei monaci rappresentano la sconfitta del male schiacciato a terra dalle forze del bene.

È un'esplosione di suoni e di colori e sono affascinata dallo spettacolo, la musica e i gesti ripetitivi quasi mi ipnotizzano e non riesco a distogliere lo sguardo dalla danza. Non mi distraggono nemmeno i numerosi bambini che mi stanno accanto e che timidamente cercano di fare un po' di conversazione con me. I turisti sembrano impazziti, armati di macchine fotografiche potrebbero schiacciare chiunque per ottenere una buona inquadratura.
Adri non è da meno.

Alcuni attori hanno grossi falli di legno che impugnano come fossero pistole e scherzano con il pubblico

Gli altri viaggi…

© Iviaggidelcapo.it di Luisa e Adriano - since 1999

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